LA LETTERA APERTA DI GALTIERI AI SOCI E AGLI AMICI DELLA SCUOLA
Cari alunni, collaboratori ed insegnanti della Scuola
La nostra scuola è stata da sempre impegnata nel territorio. Insieme al presidente e amico Stefano Ribeca agli insegnanti e voi tutti abbiamo sempre dato il nostro contributo non solo nelle attività sociali (borse di studio, strumenti in comodato d’uso, corsi nelle carceri, attività di integrazione e inclusione ecc…), in progetti speciali (fra tutti segnalo Note di Pace – dieci anni di attività in Medio Oriente), in battaglie civile (contro la pena di morte, a favore dello ius soli e tante altre), ma anche ogniqualvolta che se ne è presentata l’opportunità insieme ad altri operatori del settore in reti di cooperazione: dalla FADIM Federazione associazioni Democratiche di Informazione Musicale negli anni ’80, al Coordinamento delle Scuole Popolari di Musica, dal CRAC Coordinamento Romano delle Associazioni Culturali, alla Associazione Diritto alla Musica, per finire con il coordinamento degli Enti di spettacolo della Regione Lazio al Forum Nazionale per l’Educazione Musicale, non trascurando la non semplice partecipazione al Comitato per l’Apprendimento Pratico della Musica istituito dal Ministero, né le reti didattiche che abbiamo contribuito a fondare come l’OSI Orff-Schulwerk Italiano e la Rete Internazionale Musica in Culla.
Abbiamo sempre avuto l’obiettivo di sostenere l’Educazione Musicale nel suo fortissimo ruolo sociale e preventivo, di comunicazione, di aumentarne la portata e la qualità, di farla inserire stabilmente nel mondo della Scuola e di far riconoscere il ruolo che in quaranta anni la rete diffusa di piccole e grandi associazioni ha svolto nelle città e nei quartieri.
L’organismo Forum si è costituito nel 2008 in maniera informale ed insieme ad altri amici abbiamo portato avanti diverse iniziative per l’inserimento organico dell’insegnante di musica nella Scuola pubblica, per la defiscalizzazione delle spese delle famiglie per lo studio della musica; per il riconoscimento del ruolo delle Associazioni: raccolte di firme (oltre undicimila nel 2013 insieme a Ennio Morricone, Fiorella Mannoia), flashmob (Dai il La alla musica nel 2009), proposte emendative alle leggi ordinarie e di bilancio.
Per tre anni sono stato coordinatore di questa rete e anche se molte battaglie sono state perse, le ragioni del nostro impegno non sono venute meno. Anzi con il salto di qualità deciso dal Forum costituendosi legalmente mi è sembrato naturale di assumere l’impegno di dedicare energie e tempo per quello che ritengo bene comune.
Personalmente da ragazzo volevo fare la rivoluzione, un po’ più avanti nell’età cambiare i rapporti di forza all’interno della società e seminare per le nuove generazioni. Non dico che ora, passata ‘na certa (licenza romanesca), mi basterebbe occuparmi di cambiare le aiuole o le fontanelle, ma invece che sono conscio del senso dell’antica favola africana della parte del colibrì: la leggenda narra di un incendio nella foresta che terrorizza tutti gli animali, lasciandoli impotenti ad osservare il disastro. Solo il colibrì si dà da fare versando le gocce d’acqua che riesce a portare con il proprio becco. Un animale gli dice irritato: “Colibrì, ma sei matto? Credi davvero che con poche gocce d’acqua spegnerai l’incendio?” “Lo so, risponde il colibrì, ma io faccio la mia parte“.
Ecco credo che sia davvero il momento per ciascuno di noi, nei propri ruoli e con le proprie potenzialità di versare delle gocce d’acqua.
Ho quasi sempre pensato che molti degli amministratori della cosa pubblica con i quali ci siamo scontrati e ci scontriamo sono stati privati nella loro infanzia di una educazione musicale o quanto meno di una buona educazione musicale.
Gli insegnanti di musica e i musicisti: una categoria di invisibili, nemmeno l’unica in Italia, dal punto di vista dei diritti. Tendenzialmente il nostro rapporto con il mondo delle Istituzioni è stato quello di sperimentare senza mezzi quello che poi altri (talvolta bene, con una certa frequenza meno bene) hanno sviluppato.
Noi continuiamo a contrapporci a chi nelle istituzioni, ad esempio, proibisce in maniera “perentoria” agli allievi dei corsi di musica di suonare, di fare concerti senza specifica e ripetuta autorizzazione pena “severi provvedimenti disciplinari”. Noi stiamo da un’altra parte come operatori musicali e soprattutto come cittadini.
Uno dei punti centrali rimane come riconoscere non solo il ruolo di supplenza che le Associazioni svolgono, ma anche quelli che potrebbero gestire come servzio pubblico ditero rigorosi sistemi diu accreditamento.
La legge 107 – Buona Scuola, ad esempio, in ambito musicale ha presentato grosse novità e criticità. Allo stato degli atti l’immissione in ruolo di docenti di scuola primaria è foriera di rischi: mentre idealmente è un grosso passo avanti rischiamo nel concreto di avere in opera docenti non preparati adeguatamente che contemporaneamente diventano pure un ulteriore ostacolo (in mancanza di un quadro normativo), al rapporto Terzo Settore / Scuola pubblica.
Insomma un panorama pieno di cose da fare e da migliorare. Vi aspetto per farlo insieme ! (nella leggenda africana si narra che tutti gli animali hanno poi spento l’incendio…. )