Anno 1981
Vi raccontiamo la sua storia: Il manifesto sui corsi di Mimo è particolarmente significativo perchè fa parte del nuovo periodo per la spm Donna Olimpia nel 1981: segna l’acquisizione del cuore pulsante della nostra sede, ovvero quella in cui oggi c’è la segreteria e tutta la parte sottostante, i cosiddetti “locali nuovi”. In origine vi era un negozio di alimentari, infatti trovammo una cella frigorifero, diversi scaffali, un enorme bancone in marmo.
Soprattutto, negli anni ’70 fu una delle sedi del Movimento studentesco e venne chiusa dalle autorità insieme a quella storica di via dei Volsci. Dopo la conclusione dell’iter giudiziario lo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari, oggi ATER) l’assegnò al Comitato di quartiere e a noi. Cominciammo a sistemarla: sgombrammo tutta la stigliatura, demolimmo la cella frigorifero ed al posto di questa realizzammo il piano rialzato dell’attuale segreteria, ma soprattutto fummo costretti ad intervenire in modo complicato per accedere al piano sottostante. Questo infatti era invaso da liquami per circa un metro di altezza e fu necessario fare dei buchi sul massetto per far defluire le acque. Accedendo alla parte dei locali sottoterra trovammo reperti storici delle manifestazioni. Prima di ristrutturare i locali e realizzare le aule che ci sono oggi, questi erano degli ambienti unici e fra le varie attività decidemmo di organizzare un “Corso di mimo-clown ed espressione del corpo”, tenuto da un collettivo di attori che si chiama Circo a Vapore, una realtà che tutt’ora continua le sue attività con successo. Ci si aspetterebbe che un corso di mimo sia un’attività particolarmente silenziosa, invece no. I numerosi partecipanti gridavano fortemente ed una sera uno dei residenti scese armato di pistola per dimostrare il suo disappunto per il disturbo della quiete pubblica. Inutile dire che il corso di mimo fu sospeso. In compenso fu un’interessante attività.
Soprattutto, negli anni ’70 fu una delle sedi del Movimento studentesco e venne chiusa dalle autorità insieme a quella storica di via dei Volsci. Dopo la conclusione dell’iter giudiziario lo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari, oggi ATER) l’assegnò al Comitato di quartiere e a noi. Cominciammo a sistemarla: sgombrammo tutta la stigliatura, demolimmo la cella frigorifero ed al posto di questa realizzammo il piano rialzato dell’attuale segreteria, ma soprattutto fummo costretti ad intervenire in modo complicato per accedere al piano sottostante. Questo infatti era invaso da liquami per circa un metro di altezza e fu necessario fare dei buchi sul massetto per far defluire le acque. Accedendo alla parte dei locali sottoterra trovammo reperti storici delle manifestazioni. Prima di ristrutturare i locali e realizzare le aule che ci sono oggi, questi erano degli ambienti unici e fra le varie attività decidemmo di organizzare un “Corso di mimo-clown ed espressione del corpo”, tenuto da un collettivo di attori che si chiama Circo a Vapore, una realtà che tutt’ora continua le sue attività con successo. Ci si aspetterebbe che un corso di mimo sia un’attività particolarmente silenziosa, invece no. I numerosi partecipanti gridavano fortemente ed una sera uno dei residenti scese armato di pistola per dimostrare il suo disappunto per il disturbo della quiete pubblica. Inutile dire che il corso di mimo fu sospeso. In compenso fu un’interessante attività.