Ho quarant'anni e se qualcuno mi chiede che lavoro faccio rispondo, sbrigativamente, il musicista. Un po' suono, un po' insegno, un po' mi occupo di altre cose, e poi c'è la Scuola. La Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia è nata venticinque anni fa da un gruppo di adolescenti che ha iniziato a dare lezioni in un comitato di quartiere. Io avevo quindici anni ed insegnavo il flauto dolce ad un insieme molto eterogeneo di persone fra cui trovavano posto miei coetanei ma anche alcuni adulti, qualche sbandato ed un paio di militanti del vecchio P.C.I., venuti a controllare che non fossimo troppo estremisti. Per me quell'impegno era il rovescio della medaglia dell'attività politica, come per coloro che insegnavano ai corsi delle cosiddette 150 ore con cui si poteva terminare la scuola dell'obbligo. Il flauto lo avevo studiato alle medie per merito di una straordinaria insegnante, concertista d'arpa, che quasi ogni giorno ci portava a casa sua per darci lezioni. Il giorno dopo ogni concerto arrivava in classe con le mani ferite per il grande entusiasmo messo nelle esecuzioni. Quando è nata la Scuola suonavo anche il flauto traverso e non so cosa avrei dato per un sassofono. Il primo anno scolastico, 1975/76, la partecipazione ai corsi di musica era completamente gratuita, sarebbe stato un furto chiedere qualsiasi somma, e vennero qualche decina di persone; il secondo anno, se non ricordo male, era prevista un'iscrizione di qualche migliaio di lire e gli iscritti furono molti di più.
Utilizziamo i cookie per offrirti un'esperienza di navigazione migliore: analizzando in maniera anonima il traffico e personalizzando i contenuti che ti offriamo.
Collabora al modello di utilizzo dei cookie personalizzandone se vuoi la raccolta.